La memoria è carsica, sprofonda all’improvviso e poi riemerge. Ancor più all’improvviso. Ci piace associarla a questo moto naturale delle cose. E’ il motivo per cui ci riguarda, più della Storia. Se pensiamo poi alla Storia del Teatro è emblematico questo paradosso: gran parte degli studiosi tratta di esperienze di cui hanno spesso solo letto sui libri, o sui giornali e oggi nel web. Ma è proprio a partire da questo dato che l’attività dei critici militanti, alfieri della postavanguardia, è decisiva per avviare una staffetta delle conoscenze e delle competenze (a partire da quella degli storici nel saper gestire le più diverse risorse documentali).
Nel merito, pensando a ciò che stiamo avviando con l’Archivio Beppe Bartolucci (“La stanza di Beppe”) ci stiamo rendendo conto di come stia risorgendo questa vena carsica della Memoria dell’Avanguardia(segui il link per seguire l’ipertesto realizzato nel 1995, uno dei primi in Italia), utile non solo per tracciare un percorso storico bensì perché può rilasciare anticorpi (l’avanguardia ha espresso una valenza omeopatica alla complessità del mondo che cambia in velocità) per elaborare la mutazione in atto. Sì, le vie dell’avanguardia hanno aperto le autostrade dell’innovazione. Ne abbiamo le prove. Leggi tutto “La memoria dell’avanguardia: anticorpi per elaborare la mutazione in atto”